Uniti dalla comune passione per la psicologia, definita nei primi decenni del XX secolo la “nova scientia”, padre Gemelli e Cesare Musatti, antesignano della psicoanalisi in Italia, differivano su tutto il resto. Il loro rapporto sarà lungo e complesso ma sempre illuminato dal comune rigore scientifico e dal quasi istintivo e reciproco riconoscimento del valore umano e professionale. La loro “commedia umana” si svolge sullo sfondo di anni cruciali per l’Italia: sono gli anni del regime fascista quelli in cui il giovane studioso di Dolo, proveniente da studi di matematica e filosofia, si rivolge all’affermato rettore dell’Università Cattolica, il cui retroterra culturale è invece solidamente piantato nella medicina.

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